“l’obesità infantile” è uno tra i problemi che è in continuo aumento e, in molti Paesi europei, un bambino su cinque è affetto da obesità o sovrappeso. Un preoccupante dato di fatto è rappresentato dalla persistenza dell’obesità infantile nell’età adulta, con conseguente aumento dei rischi per la salute.
L’obesità pediatrica costituisce una realtà preoccupante e di difficile gestione clinica, che si caratterizza per l’elevata prevalenza e per la comparsa di complicanze (diabete mellito, ipertensione, dislipidemia) sempre più precoci ed importanti, circa il 25-50% dei bambini obesi mantiene l’eccesso ponderale anche in età adulta2 con conseguente aumento dei rischi per la salute e un’inevitabile ripercussione psicologica: infatti, l’obesità infantile comporta spesso una diminuzione dell’auto-stima e persino sindromi depressive”.
La prevenzione risulta essere oggi più importante che mai, bisogna comunicare e insegnare l’importanza della salute partendo da un’educazione alimentare associato allo sport e quindi un sano stile di vita. Le scuole sono l’ambiente più vicino ai bambini e ai genitori, la base di una buona educazione nasce dalla conoscenza e dalla consapevolezza di ciò a cui si và incontro con una patologia come l’obesità…
..Per obesità si intende un accumulo eccessivo e generalizzato di grasso nel tessuto sottocutaneo, ma anche negli altri tessuti e può essere associato ad alterazione di parametri metabolici con problemi di sovraccarico fisico e disagi psico-sociali.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità lancia l’allarme: nell’ European Health report 2002, il rapporto sulla salute in Europa nell’anno 2002, pubblicato dall’Ufficio Regionale Europeo dell’OMS, l’obesità è definita come una vera e propria epidemia estesa a tutta la Regione Europea. “In molti Paesi europei – si legge – più della metà della popolazione adulta si trova al di sopra della soglia di “sovrappeso” e circa il 20-30% degli individui adulti rientra nella categoria degli obesi (“clinically obese”)…
L’obesità in età infantile come fattore di rischio
obesità è un importante fattore di rischio per tutta una serie di patologie e condizioni cliniche che includono:
– Fattori Metabolici e non: l’ipertensione, l’iperinsulinemia, l’intolleranza al glucosio fino al diabete di tipo 2, le malattie cardiovascolari, neurologiche, alcune forme di cancro, calcolosi alla cistifellea
– Fattori Fisici: condizioni ortopediche, asma.
– Fattori Psico-sociali: conseguenze emozionali, sociali e psicosociali immediate per il bambino e l’adolescente. Tra queste, anche quelle legate al bullismo in ambito scolastico, a sua volta associato a rischio di depressione e ansia. Inoltre, i bambini sovrappeso godono di autostima più bassa e sono riconosciuti e meno accettati tra i compagni di giochi e a scuola (aspetto determinante, questo, per il loro sviluppo sociale e psicologico). Infine, i bambini in sovrappeso-obesi, proprio per il ridotto livello di autostima, saranno maggiormente suscettibili a comportamenti negativi per la salute: consumo di alcol, fumo di sigaretta (Lobstein et al, 2004)9,10….
Periodi a rischio di insorgenza dell’obesità infantile
Esistono almeno 3 periodi nell’arco della vita di un soggetto nelle quali esiste una maggiore probabilità che insorga l’obesità.
Le abitudini sedentarie dopo la scuola (abuso di televisione e computer), diminuiscono l’efficacia dell’educazione fisica svolta a durante le ore scolastiche.
L’inattività è un fattore che contribuisce enormemente a mantenere l’obesità infantile
Raccomandazione degli sport più adatti per l’età e l’IBM
Nei bambini in età scolare un programma tipo di esercizio strutturato prevede:
– BMI 17-20: Bambini (3-11 aa): sovrappeso. Sono raccomandate attività aerobiche contro gravità, come camminare, esercizi su treadmill o stair climber, partecipare ad attività sportive come tennis, arti marziali, sciare, ginnastica indoor, nuotare, danzare, danza aerobica.
– BMI 19-24: Bambini (3-11 aa): obesi. Raccomandate attività aerobiche: innanzitutto non contro gravità, come nuotare, andare in bicicletta, training aerobico o di carico(strength), danza aerobica specifica per gli arti superiori, ergometro per le braccia (crank), bicicletta da sdraiato e marcia intervallata da frequenti riposi.BMI ≥ 24,1: Bambini (3-11 aa): gravemente obesi. Può essere indicata una supervisione specialistica settimanale.
– BMI ≥ 24,1: Bambini (3-11 aa): gravemente obesi. Può essere indicata una supervisione specialistica settimanale.
Intervento nutrizionale:
La dietoterapia (definita anche Educazione Alimentare) è uno dei componenti terapeutici dell’obesità, anche in età evolutiva.
E’ prioritario intraprendere un programma di Educazione Alimentare solo quando i bambini e la famiglia appaiono intenzionati a fare i necessari cambiamenti nello stile di vita all’interno del nucleo famigliare.
L’Educazione Alimentare inizia già dallo svezzamento
E’ un percorso giocoso dove si insegna a mangiare, senza demonizzare nessun tipo di cibo. È un percorso che deve tenere in considerazione la curva di crescita perché il percorso non può e non deve essere come quello di un adulto.
In età pediatra oltre a tenere in considerazione IBM (indice di massa corporea) bisogna tenere in considerazione anche la curva di crescita in percentile sia dell’altezza che del peso.
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